Le malattie delle articolazioni, si manifestano soprattutto nella terza età, ma ciò non vuol dire che risparmino le fasce più giovani. Basta chiedere agli atleti over 30 e 40, spesso interessati da borsiti, tendiniti, fibromialgia, artrite ed artrosi.
A scatenare tali problematiche, che hanno carattere infiammatorio e/o degenerativo, vi sono numerosi fattori, non tutti perfettamente noti.
Saper intercettare i sintomi predittivi, tuttavia, può condurre a rapide diagnosi e trattamenti terapeutici risoluti. Questo è vero soprattutto nel caso dell’artrosi precoce, una condizione caratterizzata da dolore costante ed ingravescente, che può interessare ginocchia, gambe, anche, braccia, colonna vertebrale, mani e piedi.
Artrosi precoce, sintomi ai quali prestare attenzione
Quando le articolazioni sono sottoposte a carichi eccessivi e sforzi prolungati, possono deteriorarsi a partire dalle cartilagini. Dal momento che però, le piccole lesioni possono essere asintomatiche, bisogna prestare attenzione ad ogni minimo segno rivelatore, anche quelli più sfumati.
Il primo è sicuramente il dolore, che appare in modo insidioso e peggiora con il movimento. Seguono poi rigidità, gonfiore e rumori articolari. Nonostante le peculiarità dell’artrosi, chi ne soffre non deve rinunciare a fare movimento. Sedentarietà, obesità e sovrappeso, sono infatti elementi che ne promuovono lo sviluppo.
Come si diagnostica l’artrosi precoce?
Per diagnosticare l’artrosi precoce, il medico reumatologo esegue indagini strumentali, come radiografie, risonanze magnetiche e TAC. A volte, basta l’esisto del primo esame per poter fare una diagnosi completa, in altre si può ricorrere anche ad un prelievo ematico. Del tutto superfluo, invece, è il ricorso all’ecografia.
Quale alimentazione seguire in caso di artrosi precoce?
Come anticipato, le articolazioni soggette a stress meccanici continui, hanno una maggiore probabilità di sviluppare processi degenerativi. Quando si soffre di obesità o sovrappeso, queste probabilità aumentano inevitabilmente, poiché le giunture devono sorreggere un peso maggiore.
Per tale ragione, in caso di effettiva necessità, va seguita una dieta ipocalorica, che favorisca il calo ponderale. Bisognerà poi assumere sostanze che contrastino l’infiammazione e l’invecchiamento cellulare, esempi tipici ne sono i prodotti ricchi di acidi grassi omega-3 ed omega-6. Infine, è importante garantirsi dosi giornaliere di calcio, vitamina D e vitamina C, il cui compito è quello di proteggere sia il tessuto osseo che quello connettivo.
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Attività fisica, è davvero sicuro praticarla?
Non esistono controindicazioni all’attività fisica in chi soffre di artrosi precoce, a patto che ci si sottoponga a sforzi moderati. Questa patologia, tra l’altro, non è scatenata da un preciso tipo di sport, ma dall’intensità e dalla durata degli allenamenti.
Ovviamente, alcune discipline sono più adeguate di altre, poiché consentono il movimento muscolare con un impatto minimo sulle articolazioni. Esempi classici sono il nuoto e la corsa. È importante sottolineare che, nell’artrosi precoce le lesioni sono di lieve entità ed il riposo eccessivo è controproducente. Affinché le sostanze nutritive del liquido sinoviale possano raggiungere le cartilagini, infatti, è necessario compiere proprio del movimento.
Esercizi per le braccia, le anche, la colonna vertebrale e le ginocchia
Se l’artrosi colpisce la colonna vertebrale, le ginocchia, le braccia e le anche, si possono eseguire diversi esercizi utili. Il primo, ed anche il più semplice, consiste nella flessione dell’anca. Partendo dalla posizione supina, si deve portare il ginocchio della gamba destra (o sinistra) verso il petto, restare in posizione per 10 secondi, quindi distendere nuovamente l’arto.
Il secondo è conosciuto come flessione contro una parete e, per eseguirlo, bisogna stare in piedi di fronte ad un muro. Lentamente, si poggiano i palmi delle mani sulla superficie, si flettono i gomiti, si resta fermi per 10 secondi e si torna alla posizione di partenza.
L’ultimo esercizio, serve a rafforzare gli addominali, in modo delicato, preciso ed indolore. Si parte stando seduti, tenendo le braccia distese e la schiena dritta. Lentamente, il ginocchio della gamba prescelta deve essere portato in alto, deve restare fermo per qualche secondo e deve essere riaccompagnato alla posizione di partenza.
Esercizi mirati contro l’artrosi cervicale
I dolori cervicali affliggono qualsiasi fascia di popolazione ma, quando la causa scatenante è proprio l’artrosi cervicale, è possibile avvertire anche scricchiolii, disturbi visivi, nausea, capogiri e vertigini. La frequente remissione spontanea di questi sintomi, spesso evita il ricorso alle cure mediche e la malattia può diventare latente.
In questa fase, il deterioramento tissutale diventa asintomatico ma le riacutizzazioni sono in agguato dietro l’angolo.
Per evitarle, si possono eseguire esercizi di rotazione della testa ed allungamento del rachide. Il primo consiste nel far oscillare la testa da destra a sinistra, molto lentamente, il secondo nel farle compiere gli stessi movimenti dal basso verso l’alto. La colonna vertebrale, durante l’esecuzione degli esercizi, deve restare immobile.
Artrosi precoce, quali terapie sono davvero efficaci?
L’artrosi precoce è ormai una patologia diagnosticabile, curabile e dalla quale è possibile guarire. Viene in genere risolta con approcci conservativi e non invasivi, che mirano a ripristinare l’integrità del tessuto cartilagineo danneggiato.
Si parte infatti con cure a base di condroitin solfato, da assumere per os, che forniscono tutto il materiale biologico necessario. Se queste non fossero sufficienti, il medico può orientare il paziente verso le iniezioni di acido ialuronico, quelle di Plasma Ricco di Piastrine (PRP) e le infiltrazioni di corticosteroidi. Sfortunatamente, l’utilizzo del cortisone non sempre è indicato, poiché ha un effetto iperglicemizzante e può causare osteoporosi.
Tra le cure meno invasive, risultano infine efficaci fangoterapia e crenokinesiterapia, che attenuano le fitte, migliorano il tono muscolare e favoriscono il ripristino della funzionalità tissutale.