Sintomi comuni dell’artrosi

Cosa sono le articolazioni e come funzionano

Le articolazioni sono una delle parti fondamentali del nostro sistema muscolo-scheletrico, senza di esse infatti non saremmo in grado di compiere nessun movimento e la resistenza generale del nostro scheletro sarebbe di molto inferiore.

Un’articolazione è un punto di congiunzione e snodo fra due ossa, saldato da fasci di muscoli, tendini, nervi e consente tre enormi vantaggi. Il primo è la separazione fra le varie ossa che in assenza di questi tessuti fibrosi, cartilaginei o liquidi, finirebbero per frizionare dolorosamente fra loro.

Il secondo è ovviamente consentire e regolare il movimento corretto delle parti dello scheletro. Il terzo è la capacità di offrire stabilità e robustezza a tutto l’apparato, rinsaldando in maniera più o meno mobile le varie porzioni.

Le articolazioni dunque possono essere di tre tipi a seconda del movimento che compiono: immobili o sinartrosi, come quelle che si vanno a formare fra le ossa del cranio negli adulti alla chiusura della fontanella, ipomobili o antiartrosi a mobilità limitata come quelle di tutte le vertebre della colonna, oppure molto mobili o diartrosi, come quelle presenti nella spalla.

Cos’è l’artrosi

L’artrosi o osteoartrosi è una malattia cronica degenerativa, che colpisce diverse articolazioni a livello delle cartilagini.

L’artrosi danneggia e consuma infatti la cartilagine che separa diverse ossa in maniera progressiva e inarrestabile, provocando conseguenze importanti come l’ipertrofia ossea e l’osteofitosi e rendendo sempre più doloroso e difficoltoso il movimento.
Questa malattia insorge generalmente con l’avanzare dell’età, e può cominciare a manifestarsi dai 40 anni in su, con fenomeni sempre più palesi attorno ai 60 anni.

La comparsa dell’artrosi è legata a molti fattori oltre al normale invecchiamento, fra cui anche l’utilizzo eccessivo di una specifica articolazione, sovrappeso o obesità che hanno contribuito a logorare le cartilagini, traumi fisici, ed anomalie a livello posturale.

L’artrosi stessa può insorgere dunque come conseguenza di altre patologie a danno delle cartilagini: gotta, artrite reumatoide, malattie endocrino-metaboliche e infezioni.

Quali sono i sintomi dell’atrosi

Il dolore articolare è senza dubbio il sintomo principale della malattia. Questo può essere lancinante, sordo o pungente e insorgere sia a riposo che, più di frequente, in movimento. Il dolore si avverte solitamente a livello molto profondo, e può insorgere a seguito di vari sforzi, dopo lunghe ore di immobilità o anche solo per rilevanti cambiamenti meteorologici e sbalzi di temperature.

Sono dunque molto frequenti gli episodi dolorosi e la rigidità al risveglio.

Fra gli altri sintomi vi sono calore e rigidità muscolare in relazione alle contratture naturali per i dolori, mentre le articolazioni distali e periferiche risultano rigide, dure e tumefatte.
Più rari invece il versamento di liquido e la tumefazione delle parti molli.

Negli stadi più gravi e avanzati si possono verificare addirittura deformità delle articolazioni stesse, con la comparsa di lussazioni e potenziale perdita della motilità per anca e polso.

Che articolazioni colpisce l’artrosi

Mano e polso: fra le forme più frequenti e visibili di artrosi, spesso colpisce per prime le ultime falangi causandone la deviazione laterale. Colpisce il secondo e il quinto dito e poi tende ad estendersi a tutte le altre e diventare bilaterale. Anche se più raramente, pure il polso può venire colpito.

Piede: spesso preceduta da una dolorosa borsite e poi dalla compromissione graduale dell’articolazione dell’alluce. Questo punto infatti subisce un carico gravoso dall’intero peso del corpo e non è raro che insorga in seguito l’evoluzione in alluce valgo.

Anca: un altro punto critico per gli anziani sebbene colpisca anche persone di mezza età in concomitanza di malformazioni o traumi come la rottura della testa del femore. Il dolore impedisce il mantenimento della posizione eretta in quanto questa carica eccessivamente l’articolazione, e arriva a farsi sentire lungo tutto il lato della coscia sia interno che esterno, inguine e ginocchio. Le conseguenze sono purtroppo fra le più serie e limitanti per l’intera mobilità in quanto impediscono la corretta deambulazione.

Ginocchio: flettere le ginocchia o inginocchiarsi diventa difficoltoso se non impossibile anche nelle piccole azioni come alzarsi in piedi, o salire le scale. L’articolazione è soggetta alla comparsa di osteofitosi e in alcuni casi varismo o valgismo.

Colonna vertebrale: tende a colpire maggiormente le vertebre terminali della porzione lombare e cervicale a causa della relativa maggiore motilità. Alla cervicale è una forma particolarmente dolorosa, che causa la rigidità del collo e scricchiolii durante il movimento. Anche quella lombare tuttavia può evolversi in sciatica, portando con sé dolore e formicolio.

Come non confondere l’artrosi con l’artrite

Spesso e volentieri Artrosi e Artite vengono confuse ma si tratta di problematiche diverse ed una non esclude l’altra. L’artrosi come abbiamo visto è una malattia cronica degenerativa.

L’artite invece è un’infiammazione dell’articolazione, dovuta a cause nettamente differenti, ed entrambe portano dolori anche acuti.

La distinzione è importante per capire come risolvere il problema alla base, riconoscendo i giusti sintomi e riferendoli al medico curante o allo specialista.

Quando rivolgersi al medico

L’artrosi è un disturbo che viene spesso sottovalutato e trattato nei casi più lievi con superficialità o mediante l’applicazione di semplici analgesici temporanei.

Alla comparsa di dolori articolari intensi è sempre bene rivolgersi subito al medico per una visita in breve tempo, anche se si hanno più di 65 anni e si da per scontato che l’insorgere della malattia sia normale.

Il dolore articolare cronico inoltre, ossia che perdura da più di un mese, non deve assolutamente venire trascurato e ignorato anche se lieve. Sebbene sia una malattia degenerativa, una terapia è essenziale e prima si inizia a prendersene cura più alte saranno le possibilità di rallentarne il naturale decorso e diminuire sensibilmente il dolore.

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