Artralgia alle mani: trattamenti, cure, rimedi

Artralgia alle mani: di cosa si tratta?

Quando in ambito medico si utilizza il termine artralgia alle mani, ci si riferisce alla presenza di un dolore forte e intenso a carico delle articolazioni, in questo caso localizzato proprio nella zona delle dita e del palmo della mano.

Considerato uno dei dolori più comuni e diffusi, quello alle mani non deriva da un’unica causa ben individuata. L’artralgia alle mani, come vedremo, può derivare dalla frattura delle falangi, da una o più contusioni proprio a carico delle dita, da punture di insetto particolarmente dolorose e invasive ma essa può anche dipendere da diabete, cisti tendinee, artrosi, artrite reumatoide, dalla sindrome del tunnel carpale e dal morbo di Dupuytren. Una pluralità di cause e fattori, quindi, che rende talvolta difficile una diagnosi precisa e tempestiva.

Caratterizzati da sofferenze più o meno intense e di durata variabile, i dolori alle mani generalmente sono manifestazioni transitorie e non particolarmente debilitanti all’inizio ma che se, trascurati o ignorati, possono diventare davvero insopportabili.

Quali sono le cause dell’artralgia alle mani?

Prima di passare ad analizzare compiutamente le principali peculiarità dell’artralgia alle mani, approfondiamo il tema delle cause scatenanti tale tipo di fenomenologia medica. Come anticipato, le cause dell’artralgia possono essere di tipo traumatico e non traumatico, arrivando a interessare i nervi, i muscoli, le articolazioni nel complesso e le ossa. Tra le principali cause traumatiche è possibile, pertanto, annoverare:

  • fratture a carico delle falangi derivanti da infortuni sportivi e lavorativi;
  • ferite cutanee a seguito di un uso maldestro o improprio di forbici, coltelli o attrezzi lavorativi;
  • ustioni a carico di una o più dita della mano;
  • contusioni e traumi piuttosto violenti ma che non sfociano in fratture ossee;
  • malattie delle unghie che, se non adeguatamente trattate, comportano dolori piuttosto intensi e prolungati nel tempo.

Per quanto concerne, invece, gli eventi non traumatici che possono condurre all’artralgia alle mani troviamo:

  • l’artrosi, una particolare infiammazione a carico delle articolazioni e che conduce alla progressiva degenerazione del tessuto articolare;
  • l’artrite reumatoide dovuta a una compromissione del sistema immunitario e che diventa responsabile di un intenso dolore alle mani quando la malattia arriva a colpire le articolazioni metacarpo-falangee;
  • sclerosi multipla, malattia invalidante dovuta alla degradazione della mielina dei neuroni del sistema nervoso centrale. In questo caso, dunque, l’artralgia alle mani deriva da un problema neurologico;
  • sindrome del tunnel carpale che, derivante dalla compressione del nervo mediano in corrispondenza del polso, genera un dolore localizzato in prossimità del pollice, dell’indice, del medio e dell’anulare.

Caratteristiche

Come si è avuto appena modo di accennare, a seconda della localizzazione del dolore e della sua intensità, abbiamo diversi tipi di artralgia alle mani. E, pertanto, differenti sono anche i dolori che non dobbiamo affatto trascurare.

A seconda della causa scatenante, quindi, il dolore può rivelarsi pulsante e martellante e interessare soprattutto le estremità delle dita; può concretizzarsi in crampi oppure in intorpidimenti di breve durata; può portare bruciore e prurito accompagnati da una certa rigidità articolare; può sfociare in fitte particolarmente dolorose simili a punture di insetto e persino tradursi in poca mobilità seguita da una certa difficoltà di estensione o flessione delle dita. Se nella maggior parte dei casi tali dolori non destano particolari preoccupazioni, quando essi coinvolgono tutte le dita della mano e arrivano a interessare anche il palmo e il polso, la situazione inizia a diventare più seria giacché la sofferenza può diventare quasi insopportabile.

Artralgia alle mani derivante da artrite reumatoide

Le infiammazioni a carico delle articolazioni della mano, come abbiamo visto, possono essere infettive e non infettive. Una delle cause più comuni di artralgia alle mani è, sicuramente, l’artrite reumatoide: essa, non di rado, è accompagnata da dolori intensi e persistenti che dalle dita delle mani si irradiano fino al polso ed è caratterizzata da un senso di affaticamento generale, debolezza, inappetenza e da un aumento della temperatura corporea.

A causa dell’infiammazione, infatti, la pelle diventa più calda arrivando quasi a essere bollente nella zona delle estremità delle dita ed è seguita da una sensazione di gonfiore, dall’edema e da una certa rigidità articolare che rischia di minare la stabilità stessa della mano. Il dolore, in questo caso, è particolarmente intenso e persistente, spesso difficile da calmare senza una terapia farmacologica precisa e mirata. Per trattare la zona dolorante si può ricorrere alla magnetoterapia pulsata, agli ultrasuoni, alla galvanizzazione e alla luce polarizzata.

Per rallentare, inoltre, lo sviluppo della malattia e per alleviare il dolore, si utilizzano farmaci antinfiammatori non steroidei e corticosteroidi che contribuiscono a ridurre il senso di intorpidimento e di rigidità a carico delle dita della mano.

Quando è necessario rivolgersi al medico?

Benché, come già ampiamente illustrato, l’artralgia alle mani è un disturbo che può ben essere tollerato senza rivolgersi necessariamente allo specialista, quando il dolore diventa particolarmente forte e intenso, l’intervento di un medico diventa l’unica soluzione praticabile. In particolare, dunque, è necessario rivolgersi al medico se il dolore non passa dopo qualche giorno, se la rigidità delle dita diventa sempre più frequente, se si manifesta una certa difficoltà nell’afferrare e trattenere gli oggetti. Il medico, pertanto, condurrà un’anamnesi completa del paziente con annessa valutazione globale dello stato clinico per giungere a una diagnosi precisa e, soprattutto, tempestiva.

Quali sono le cure e i rimedi per l’artralgia alle mani?

Dopo un esame diagnostico scrupoloso, il medico può finalmente mettere a punto la cura giusta per il paziente. Oltre alla somministrazione di farmaci antinfiammatori non steroidei e corticosteroidi, come si è visto, il medico potrebbe suggerire un ciclo di fisioterapie e l’applicazione di ghiaccio per ridurre la sensazione di dolore fino a raccomandare un intervento di artrodesi, un’artroplastica e un’osteotomia per i casi più gravi.

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