Talalgia [tallonite]: trattamenti, cure, rimedi

La talalgia, conosciuta anche con il termine di tallonite, è un’infiammazione dolorosa a carico del tallone.

Si tratta di una patologia che interessa un cospicuo numero di persone ogni anno e che, se non trattata adeguatamente e tempestivamente, può diventare cronica, inficiando così la qualità della vita e ponendo limiti alla pratica di attività quotidiane e sportive. Fortunatamente, nella maggior parte dei casi, non è un disturbo grave e può essere trattato con successo in diversi modi, da scegliere a seconda del quadro clinico personale.

Talalgia: cos’è?

La talalgia è l’infiammazione, con conseguente dolore anche forte, del tallone o del calcagno che dir si voglia. È un problema molto comune. Si può dire che quasi tutti, nel corso della loro vita, sperimentano prima o poi questo disturbo, che può insorgere per svariate cause.

Quali sono i sintomi della talalgia?

Chi soffre di talalgia se ne accorge facilmente in quanto avverte un dolore al tallone, soprattutto quando appoggia il piede per compiere un passo. Tuttavia, nelle forme più aggressive, il dolore è presente anche a riposo. Generalmente è interessato un solo calcagno ma, soprattutto in caso di talalgia da postura errata o da calzature scomode è possibile che siano interessati entrambi i talloni. In alcuni casi il disturbo insorge in modalità acuta, il che significa che appare improvvisamente, manifestandosi con una fitta dolorosa che poi si trasforma in un dolore costante. In altri casi, invece, può cominciare con un lieve fastidio per poi diventare sempre più intenso con il passare delle ore o dei giorni.

Quali sono le cause della talalgia?

La tallonite può avere diverse cause. Tra le principali:

          • un trauma, per esempio l’appoggiare male o una botta al tallone;
          • fratture o micro-fratture alla spina calcarea;
          • posture errate, soprattutto per chi trascorre molte ore al giorno in piedi;
          • utilizzo di calzature non comode o inadeguate all’attività che si svolge;
          • eccessivo allenamento;
          • artrosi o simili sindromi reumatiche;
          • obesità;
          • ultimo trimestre di gravidanza;
          • età avanzata con conseguente fragilità ossea fisiologica della terza età.

 

Quando la talalgia è causata da una causa specifica, come ad esempio un trauma o una postura sbagliata è più facile che sia monolaterale. Quando, invece, è causata da altre patologie, dall’invecchiamento o da scarpe scomode, è più probabile che interessi entrambi i talloni. Diventando, così, anche più fastidiosa e meno sopportabile.

Come si effettua la diagnosi?

Una tallonite occasionale, in una persona giovane e sana, viene quasi sempre diagnosticata dal medico di base con una semplice visita obiettiva, ossia un colloquio in cui il medico ascolta semplicemente i sintomi del paziente. Si tratta di una condizione non grave che può essere trattata e fatta regredire in pochi giorni, che non abbisogna di ulteriori approfondimenti diagnostici.

Quando, invece, la talalgia insorge in un soggetto a rischio perché affetto da una o più patologie tra quelle sopra elencate, il medico potrebbe consigliare un consulto con un ortopedico e l’esecuzione di una radiografia, una TAC o una risonanza magnetica. Questi test permettono di visualizzare il tallone e le aree circostanti e classificare la gravità del danno provocato dall’infiammazione. In questo modo si potrà anche scegliere la terapia più efficace ed adeguata.

Cure, i rimedi e i trattamenti più efficaci?

In caso di talalgia la prima cosa da fare è mettersi a riposo, evitando di appoggiare il piede e cercando di camminare il meno possibile. Per far fronte al dolore tipico della fase acuta è consigliato anche applicare del ghiaccio, che funge da lieve anestetico e dona un po’ di sollievo. In alcuni casi, semplicemente riposando, il dolore regredisce spontaneamente entro tre giorni. Se, invece, il dolore è molto intenso e non scompare è necessario intraprendere il prima possibile una giusta terapia, per evitare che la tallonite si aggravi e per scongiurare eventuali recidive, che potrebbero farla diventare cronica.

Per le talalgie lievi è necessario l’utilizzo di:

          • antinfiammatori e/o antidolorifici, farmaci che prescrive il medico di base o che possono essere acquistati direttamente in farmacia dietro consiglio del farmacista;
          • pomate o unguenti antinfiammatorie da applicare localmente, anche a base di principi attivi naturali come, ad esempio, l’arnica.

Le talalgie di media intensità, invece, vengono generalmente trattate con:

          • utilizzo di antidolorifici e antinfiammatori sia per bocca che da applicare localmente;
          • l’utilizzo di tutori notturni, utili a tenere fermo il piede nella posizione corretta e ideale;
          • se necessario, le stampelle, per evitare di appoggiare il piede anche in caso di percorsi brevi ed evitare di rallentare il processo di guarigione andando ad aggiungere dolore.

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Quando, invece, si ha a che fare con una talalgia grave oppure ormai cronicizzata è consigliabile:

          • utilizzo di antinfiammatori e/o antidolorifici sia per bocca che da applicare localmente;
          • l’uso delle stampelle per deambulare;
          • il tutore notturno;
          • il ricorso a sedute di fisioterapia;
          • trattamenti specifici come gli ultrasuoni o laser.

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Solo nei casi più gravi, specialmente in soggetti anziani o la cui talalgia dipenda da una patologia sottostante più importante, può essere indicato ricorrere alla chirurgia e alla successiva terapia di riabilitazione.

Si può prevenire la talalgia?

La tallonite è un disturbo non particolarmente grave che, come abbiamo visto, può insorgere anche in soggetti sani a causa di un trauma o di un periodo particolarmente intenso in cui ci si allena eccessivamente o si è costretti a trascorrere molte ore in piedi. Pertanto non esiste un metodo scientifico per essere sicuri di non soffrirne mai. Tuttavia esistono sicuramente dei comportamenti, delle abitudini e degli esercizi altamente propedeutici alla sua prevenzione.

Per esempio:

          • cercare di mantenere il peso-forma;
          • scegliere accuratamente le calzature adatte in base all’attività che si deve svolgere indossandole;
          • mantenere una postura corretta sia quando si sta in piedi fermi sia quando si cammina o corre;
          • allenarsi con prudenza cercando di svolgere gli esercizi tenendo sempre una postura corretta;
          • irrobustire il tallone svolgendo esercizi propriocettivi, che puntano sulla capacità di mantenere l’equilibrio senza perdere la corretta postura;
          • eseguire dei semplici esercizi di stretching appena svegli, abitudine molto utile anche per prevenire i crampi al piede, dopo lunghe camminate, ore trascorse in piedi o il proprio work-out.

A chi rivolgersi se si sospetta di avere una talalgia in corso?

Se si tratta di un dolore sopportabile ed è appena insorto basta anche chiedere un consiglio al farmacista di fiducia che, sicuramente, saprà consigliare le prime cure a base di antinfiammatori ad uso topico, sotto-forma di unguenti o pomate. Se, invece, il dolore non regredisce o scompare del tutto entro due o tre giorni è bene richiedere il parere del proprio medico di famiglia che, a seconda del caso, prescriverà un protocollo farmacologico più completo e appropriato o indirizzerà da uno specialista per eseguire gli accertamenti diagnostici del caso.

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