Le terme funzionano per l’artrosi?

Nel panorama delle terapie non invasive contro artrite, artrosi e dolori muscolo-scheletrici, figurano quelle termali. Ai comuni “fanghi”, infatti, ci si sottopone non soltanto a fini estetici ma anche curativi e medicamentosi. Resta da chiarire tuttavia se, i prodigiosi risultati decantati dai sostenitori, siano in effetti dimostrabili o si tratti solo placebo.

In che misura, poi, le visite alla spa apportano tali benefici?

Bisogna sapere che, le affezioni reumatiche possono impiegare anni prima di richiedere trattamenti chirurgici. A ritardarne cronicizzazione ed estrema ratio, potrebbero essere proprio le cure termali.

Artrosi cervicale, del ginocchio e dell’anca

L’artrosi è una malattia che provoca lo sfaldamento delle cartilagini ed il deposito di frammenti ossei nell’articolazione. I sintomi possono essere più o meno incisivi ma, nei casi cronici, sono in grado di compromettere la qualità della vita. Le forme più invalidanti per anziani ed atleti sono la cervicale, la gonartrosi ( o del ginocchio) e l’artrosi dell’anca.

A spaventare musicisti, agricoltori, massaie ed artigiani, è invece l’artrosi delle mani. La prima infatti, oltre a causare dolori, genera vertigini, sensazione di sbandamento, nausea e disturbi della vista. La seconda e la terza, invece, compromettono la stabilità della camminata, che si traduce in andamento claudicante. L’ultima, famosa per cagionare i “nodi di Heberden”, provoca fitte lancinanti ad ogni più piccolo movimento delle falangi.

Non sempre le terapie convenzionali sono fattibili, non sempre donano un sollievo immediato. Per tale ragione, chi lamenta reumatismi, tenta approcci curativi termali.

Quando è opportuno sottoporsi ai trattamenti termali?

Diverse università hanno condotto studi sulle varie acque termali. In Italia, ci hanno pensato il Polo di Milano e quello di Siena, il centro di Padova e quello di Salerno. Stando ai risultati, i benefici sono più evidenti in chi soffre di patologie debuttanti, caratterizzate da lesioni cartilaginee di bassa entità ed un quadro sintomatologico lieve-moderato.

L’effetto decontratturante delle acque calde, comunque, riesce ad incidere anche sui casi più avanzati e in chi segue trattamenti riabilitativi post-chirurgici. Nonostante balneo e fanghi termali abbiano pochissimi effetti indesiderati, è importante sapere che non sono adatti a chi è in fase acuta, meglio aspettare la regressione delle fitte. In queste circostanze, i reumatologi possono consigliare il ricorso ai comuni analgesici, invitando i pazienti a rinviare le esposizioni.

Per quali patologie reumatiche sono efficaci le terme?

Chi ricorre alle cure termali, lo fa per diversi motivi. Il primo è lo stato di benessere misto a relax che si percepisce in questi ambienti. Il secondo è l’effetto lenitivo dovuto alla vasodilatazione e alla produzione di endorfine endogene.

Il terso sono le patologie reumatiche più diffuse, come artrosi, osteoartrosi ed osteoporosi. In queste lande di profonda beatitudine, vi sono poi numerosi avventori che trovano ristoro da patologie dermatologiche, respiratorie, urinarie, ginecologiche e gastrointestinali, per le quali esistono convenzioni con l’ASL. Ciò che rende portentose le terme, è il particolare pool di minerali, che caratterizza le acque e differisce in base alla specifica area geografica.

Quali sono i trattamenti disponibili per l’artrosi?

Intanto è bene precisare che esistono terme naturali, ad ingresso libero, e strutture a pagamento. Se ci si reca presso una spa attrezzata, non si usufruisce solo di piscine riscaldate ma anche di percorsi Kneipp, fanghi, idromassaggi, panche sommerse, talassoterapia, cure inalatorie, bagno turco, sauna e lame d’acqua per il massaggio cervicale. Tutti questi trattamenti hanno effetti benefici globali ma ve ne sono alcuni studiati per incidere sull’artosi.

Negli stabilimenti più famosi ed apprezzati, inoltre, è possibile sottoporsi ad un controllo medico preventivo, attraverso il quale pianificare durata e modalità delle cure.

Le terme sono tutte uguali?

Le terme hanno diverse caratteristiche e diverse potenzialità. Se le acque sono ad esempio sulfuree, emettono vapori curativi che vengono impiegati nei cicli di ventilazione polmonare. Quando invece sono ricche di selenio, magnesio e silicio, vengono consigliate per le patologie dermatologiche.

Gli oligoelementi dispersi, in pratica, giocano un ruolo essenziale. Il potere medicamentoso, tuttavia, è veicolato anche dalle particolari temperature, che oscillano tra i 66 ed il 15°C. Utili alla riabilitazione motoria ed al mantenimento della salute vascolare, le acque termali esplicano la loro azione sia nel breve che nel lungo e medio termine. Sin dalle prime esposizioni, infatti, si assiste ad una regressione della sintomatologia dolorosa, che di riverbero si traduce in un minor consumo di analgesici.

Termalismo e medicina ufficiale

Indipendentemente dall’età dell’esordio, l’artrosi è una patologia che tende a peggiorare col tempo. Se non curata, si accompagna a problemi di deambulazione che richiedono l’impianto di protesi. Viste le premesse fatte sino ad ora, viene da chiedersi se il termalismo possa evitare l’infausto, quanto inevitabile decorso. Purtroppo, molto dipende dalla gravità dello sfaldamento cartilagineo e dall’erosione subcondrale.

Se trattata precocemente attraverso le cure termali, la patologia può essere notevolmente ritardata. Due cicli all’anno, da 12 sedute ciascuno, sortiscono in genere gli effetti desiderati. L’ideale sarebbe abbinare al movimento in acqua, o crenokinesiterapia, fanghi, massaggi e idromassaggio. La medicina ufficiale non considera bagni e vapori termali sostituti dei rimedi chirurgici, ma ne sfrutta il sinergismo con i presidi farmacologici.

Le terme nel recupero post-chirurgico

La crenokinesiterapia, ossia la ginnastica termale, è utilissima nel recupero post-chirurgico. Lo è soprattutto in presenza di protesi dell’anca, del ginocchio e della spalla. Considerate tali delicate condizioni di partenza, è preferibile recarsi in una spa attrezzata, dove potersi sottoporre a consulenza fisiatrica. Seguiranno poi cicli di balneoterapia, fangoterapia, massaggio e linfodrenaggio. La visita di ammissione è fondamentale per valutare la mobilità articolare e stabilire il percorso curativo migliore. Non è insolito, inoltre, che vengano proposti iter di correzione posturale, sia di gruppo che individuali.

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