Fibromialgia terapia consigliata

La fibromialgia è una patologia che fino a pochi anni fa era poco considerata e raramente diagnosticata in quanto era ritenuta più che altro di natura psicologica, dunque difficile da curare. Per fortuna, recentemente la situazione è cambiata in modo radicale e la fibromialgia può essere curata con successo attraverso farmaci mirati e trattamenti non farmacologici.

Cos’è la fibromialgia

La fibromialgia (FM), caratterizzata da un dolore diffuso e cronico, non è facile da diagnosticare in quanto non emergono segnali particolari a seguito di indagini diagnostiche, strumentali e di laboratorio che sono limitate all’emocromo ed al Pcr.

Essa si manifesta con dolori diffusi, soprattutto a livello cervicale e delle spalle, associati ad altri segnali come depressione, insonnia, astenia, cefalea e problemi cognitivi. Le cause della fibromialgia sono ancora in fase di studio ma sembrerebbero collegate al meccanismo centrale che regola il dolore; pare infatti che sia legata ad una minore sopportazione del dolore e ad una sua anomala percezione a livello del sistema nervoso centrale.

Quali sintomi presenta la fibromialgia

Questa patologia implicata una grande quantità e varietà di sintomi, motivo per il quale essa è stata per molto tempo sottovalutata. Tale particolarità implica anche un approccio multidisciplinare per la sua cura con una valutazione iniziale da parte del medico di base e, successivamente, la presa in carico da parte di un team di specialisti.

Oltre ai sintomi più eclatanti, come dolore diffuso, disturbi del sonno e cognitivi ed affaticamento, ci sono altri segnali che potrebbero far pensare ad una fibromialgia ovvero dolori alla faccia, difficoltà di concentrazione, ansia, crampi, emicrania, lombalgia ed rigidità muscolare diffusa.

Sono stati individuati ben 18 punti, i cosiddetti “Tender Points, che vengono utilizzati dagli specialisti per individuare la presenza di una fibromialgia. Essi sono posizionati in modo simmetrico e si trovano alla base del collo e del cranio, sulle spalle (posteriormente), sulla cassa toracica, fra spina dorsale e clavicola, sotto il gomito, nella parte superiore dell’anca, sulla parte alta dei glutei e sul ginocchio.

Come curare la fibromialgia

Secondo le recenti indicazioni degli esperti l’approccio alla cura della FM deve comprendere tre distinti fasi: l’educazione del paziente, il trattamento non farmacologico ed il trattamento farmacologico. Il primo passo è quello di far prendere coscienza al paziente della propria condizione, ovvero della presenza di una reale patologia e non di uno stato immaginario, e quindi come tale deve essere affrontata.

Ciò può essere fatto dal medico di base o da uno specialista in grado di fornire indicazioni utili per affrontare lo stress, i problemi di umore e quelli legati al sonno.

Trattamenti farmacologici

Negli ultimi anni l’approccio farmacologico per la cura della fibromialgia è molto cambiato. Vengono impiegati essenzialmente due classi di farmaci: quelli miorilassanti e quelli che agiscono sulla serotonina.

I primi agiscono direttamente sulle contratture della muscolatura e quindi sulle manifestazioni “periferiche” rilassando i muscoli lisci e scheletrici. Essi vanno usati solo sotto stretto controllo medico e possono essere acquistati dietro presentazione di prescrizione apposita. Fra le varie tipologie di miorilassanti, quelle che hanno dato maggiori risultati nel trattamento della FM sono la ciclobenzaprina e la tizanidina.

Ci sono poi i farmaci in grado di stimolare la produzione di serotonina, la maggior parte dei quali vengono inseriti fra gli antidepressivi. Fra quelli usati da molto tempo ci sono i triciclici (come il trazodone) anche se negli ultimi anni si preferiscono la fluoxetina, il citalopram e la sertralina.

Trattamenti non farmacologici

Moltissime terapie non farmacologiche sono state provate per curare o ridurre gli effetti della fibromialgia. Fra queste la stimolazione elettrica nervosa transcutanea (Tens) è quella che ha ottenuto i feedback migliori. Essa è efficace nella riduzione del dolore ed è usata con successo in varie forme croniche ed acute.

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Sul massaggio non ci sono abbastanza studi, ma sembrerebbe peggiorare i sintomi per cui la maggior parte delle persone preferisce evitare questo trattamento. Ciò che invece sembra avere molto successo è la terapia di rilassamento muscolare che comprende una serie di metodi come il training autogeno e la terapia “cognitivo-comportamentale” anche se essa è ancora poco conosciuta e non incontra il favore di molti pazienti per la lunghezza dell’effetto terapeutico.

La dieta può essere un valido aiuto in quanto studi clinici hanno dimostrato che molti pazienti hanno avuto benefici nei sintomi della fibromialgia con un’alimentazione povera di grassi. Sebbene non esista una dieta specifica alcuni accorgimenti potrebbero essere utili: fra questi c’è la riduzione di zuccheri, l’assunzione di molta frutta fresca e verdura, l’uso di cereali integrali ed olio di oliva al posto di altri grassi, la riduzione del sale, del caffè e delle bevande gassate e zuccherate.

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Cure alternative

Da quando la fibromialgia è stata individuata come patologia a sè stante, si sono moltiplicate le terapie per alleviare i disturbi ad essa correlati. Fra queste vi sono l’omeopatia, la ionoforesi, la termoterapia, l’agopuntura, i fanghi e molto altro ancora: ma sono davvero efficaci?

In alcuni casi studi clinici sulla ionoforesi e la termoterapia hanno dimostrato chiaramente che si tratta solo di un effetto placebo, quindi inutile da un punto di vista curativo; potrebbero dare un momentaneo benessere ai muscoli, ma visti i costi elevati probabilmente non si tratta della giusta terapia da seguire.

Nell’ambito dell’omeopatia sono stati studiati gli effetti del Rhus Tox che ha dimostrato risultati molto variabili da paziente a paziente; ciò rappresenta il lato negativo, ma il vantaggio è rappresentato dal fatto che non ha effetti collaterali.

Terme e fanghi, anche se non hanno un effetto fisico diretto, certamente contribuiscono in modo positivo sull’aspetto psicologico per cui molti pazienti ritengono questi metodi estremamente utili.

L’agopuntura ha dimostrato buoni risultati nel 70% dei casi ed è una valida alternativa per quei soggetti che non possono assumere farmaci a causa di effetti collaterali o intolleranze; fra tutte le cure alternative, questa sembrerebbe la più efficace ed utile.

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