La fibromialgia reumatica è una malattia complessa che comporta dolore diffuso in varie zone del corpo, rigidità dell’apparato locomotore, tensione muscolare e uno stato di stanchezza cronica.
Il professionista cui rivolgersi per una diagnosi accurata è: il reumatologo, che dopo aver valutato i sintomi, effettuato esami diagnostici per escludere altre malattie reumatiche, può individuare la problematica e fornire indicazioni e trattamenti utili per curarla o migliorare la qualità della vita.
La fibromialgia reumatica è una patologia cronica, con cui i pazienti devono imparare a convivere, in quanto non esiste un farmaco specifico che aiuti a guarire completamente, comunque cambiando stile di vita, svolgendo attività fisica e con trattamenti personalizzati è possibile attenuare i disturbi e il dolore.
Una diagnosi precoce già ai primi sintomi è fondamentale per intraprendere un percorso che consenta al soggetto colpito di rallentare il decorso della malattia e affrontare i disturbi limitando il ricorso a farmaci.
Cos’è la fibromialgia reumatica e cause
Indice
La fibromialgia reumatica, come indica la stessa etimologia della parola, comporta dolore proveniente dai muscoli e dai tessuti fibrosi, come tendine e legamenti. Essa è associata dal malfunzionamento dei neurotrasmettitori, che altera la modalità del cervello di elaborare gli stimoli nervosi, aumentando la sensibilità al dolore.
L’insorgere della fibromialgia è correlato a diversi fattori, come situazioni di stress fisico ed emotivo, che incidono a livello psicologico e che hanno riflessi negativi sul sistema nervoso e di conseguenza sull’apparato muscolo scheletrico, determinando tensione, rigidità e difficoltà motorie. Interventi chirurgici, traumi, sindromi da fatica cronica, depressione sono tutte condizioni che possono provocare la malattia.
Tra gli altri fattori scatenanti ci sono: disequilibri ormonali, predisposizione genetica, disturbi del sonno e infezioni. Inoltre, è importante notare che si ammalano più facilmente le donne degli uomini.
In ogni caso una volta scoperto che si è affetti da fibromialgia, è importante cambiare stile di vita, di alimentazione, fare sport e intraprendere terapie olistiche o dirette a imparare a gestire il dolore e lo stress.
Come curare la fibromialgia
Una volta diagnostica la fibromialgia reumatica è importante intraprendere un percorso utile a prendere consapevolezza delle problematiche che comporta e di effettuare cambiamenti nel proprio stile di vita, correggendo abitudini sbagliate e cercando di ridurre lo stress.
Migliorare la qualità del sonno
I disturbi del sonno sono tipici della patologia, ciò comporta che un soggetto non trovi alcun sollievo durante la notte, si sveglia stanco e di malumore. Evitare di assumere bevande che contengono caffeina o teina può essere utile per conciliare il riposo notturno. A tal fine è bene eliminare il sonnellino pomeridiano, cercare di alzarsi e andare a letto sempre negli stessi orari.
Ridurre lo stress
Accanto al dolore, la fibromialgia induce sensazione di avere le gambe pesanti, crampi e affaticamento, ridurre le situazioni di stress fisico ed emotivo è fondamentale per non peggiorare i sintomi. Il paziente non deve svolgere attività che richiedono sforzi eccessivi e comportano sollecitazioni delle articolazioni. Inoltre, deve affrontare con maggiore serenità le difficoltà della vita, imparando a gestire le situazioni di nervosismo, ansia o che gli creano disagi psichici ricorrendo a terapie cognitive comportamentali, magari aiutato da un professionista. Naturalmente chi presenta la sindrome fibromialgica deve svolgere le normali attività quotidiane, organizzando bene gli impegni ed essere sempre inattivo.
Attività fisica
L’esercizio fisico ha un ruolo fondamentale per combattere i disturbi della fibromialgia, per mantenere attive le funzionalità dell’apparato muscolo scheletrico, stimolare l’attività cardiaca, scaricare le tensioni e migliorare il benessere generale dell’organismo. Camminare, nuotare, andare in bicicletta o svolgere attività aerobica per almeno 45 minuti al giorno, è indispensabile per rilassare la muscolatura e attenuare i dolori alle articolazioni. L’allenamento deve essere graduale e costante, sono da evitare le attività che possano affaticare i muscoli e provocare infiammazioni che avrebbero effetti negativi, che andrebbero a peggiorare il problema.
Dieta povera di grassi
Non esiste correlazione tra fibromialgia reumatica e alimentazione. In ogni caso, per migliorare il benessere e la salute dell’organismo è bene seguire una dieta a basso contenuto di grassi. A tal fine, è importante ridurre l’uso di zucchero raffinato e di sale, limitare il consumo di carne rossa e preferire pesce, carni bianche, uova e latticini. Inoltre, è raccomandabile mangiare molta frutta e verdura fresca di stagione. Infine, è importante bere molta acqua ed eliminare i superalcolici.
Terapie alternative per la fibromialgia reumatica
Nel trattamento delle malattie croniche, come la fibromialgia, per attenuare dolori e altri disturbi si possono rivelare efficaci le terapie alternative.
Agopuntura: una pratica che consiste nell’inserimento di aghi molto sottili sulla pelle a varie profondità e in grado di avere effetti sul flusso sanguigno e sui neurotrasmettitori, incrementando la capacità del soggetto di sopportare il dolore.
Massaggi: attraverso la manipolazione dei punti critici del corpo, si cerca di rilassare i muscoli, abbassare la frequenza cardiaca e ridurre il dolore cronico, migliorando il movimento delle articolazioni e aiutando a scaricare tensioni e stress.
Terapie di rilassamento muscolare: il paziente imparando il training autogeno di Schultz e le tecniche ericksoniane può cercare di ridurre l’iperattività neurovegetativa alla base delle problematiche legate alla fibromialgia.
Yoga e Tai Chi: queste tecniche orientali, combinano insieme pratiche di movimentazione, esercizi di respirazione e una lieve attività aerobica, che può aiutare a rilassare la muscolatura, favorire il riposo e alleviare stati di tensione e dolore.
Terapia farmacologica per la fibromialgia
La fibromialgia si manifesta soprattutto con dolori e altri sintomi che causano malessere profondo nel paziente. Quando i disturbi diventano insopportabili e invalidanti, si può ricorrere ai farmaci. Questi ultimi devono essere prescritti dal medico e in genere sono rappresentati da antinfiammatori non steroidei, analgesici, antidepressivi, inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina e miorilassanti, diretti a favorire il sonno e rilassare i muscoli.