La fibromialgia è una malattia reumatica invalidante, che comporta tensione e dolore muscolare, accompagnati da altri disturbi che vanno dalla cefalea, alla depressione, all’ansia, ai crampi fino a incidere sulle capacità relazionali di un soggetto. Le cause della fibromialgia sono ancora oggetto di studio, ma indubbiamente si tratta di una problematica multifattoriale, legata a eventi stressanti e traumatici e disturbi del sonno.
Cos’è la fibromialgia?
La fibromialgia o sindrome fibromialgica è una malattia reumatica cronica che comporta dolore e rigidità muscolo-scheletrico diffusa. Quest’ultima provoca disturbi localizzati su collo, spalle, arti inferiori e superiori, schiena e addome, limita i movimenti e fa sentire i soggetti sempre stanchi, affaticati e poco riposati, anche la mattina appena alzati.
I disagi possono essere a livello cutaneo, muscolare, tendineo o osseo e si manifestano in maniera simmetrica in specifici punti del corpo. In particolare, i soggetti affetti da fibromialgia provano dolore se si esercita una semplice pressione con le dita in determinate zone del corpo che prendono il nome di tender points.
Questi ultimi sono fondamentali per la diagnosi, in quanto servono a escludere altre patologie reumatiche.
Quali sono le cause della fibromialgia?
In base alla letteratura medica in materia, le cause della malattia sono da individuare in situazioni di stress cronici, endogeni o esogeni vissuti dal paziente, che incidono sulle funzionalità del sistema nervoso, endocrino e immunitario e che portano a un malfunzionamento delle reti neurali-cerebrali.
La fibromialgia è generata da alterazioni dei neurotrasmettitori, che hanno ripercussioni negative sul sistema nervoso centrale e sulla capacità di sintetizzare le sostanze fondamentali per la comunicazione tra cellule nervose.
In poche parole, si può dire che sia una malattia dovuta a un’errata interpretazione degli input nervosi a livello intercellulare. La fibromialgia comporta un cambiamento nelle percezioni del dolore, per cui un soggetto diventa più sensibile agli stimoli anche di lieve entità.
Nello specifico le cause della malattia sono da ricercare nelle disfunzioni dei neurotrasmettitori che compromettono la capacità del cervello di elaborare alcune sostanze, come la serotonina e la noradrenalina, determinando un’iperattività del Sistema Nervoso Neurovegetativo (quello che controlla con meccanismi riflessi le attività di contrazione dei muscoli, la sudorazione, la vasodilatazione e la vasocostrizione e altre funzionalità dell’organismo) e un abbassamento della pressione sanguigna, con il sangue che non riesce a irrorare perfettamente i tessuti muscolari, causando dolore, affaticamento e tensione.
Stress fisico e/o emotivo
Esiste uno stretto legame tra la malattia e situazioni di stress fisici ed emotivi vissute dal paziente. Infatti, lo sviluppo della fibromialgia è associato alla sindrome da fatica cronica, disturbo post-traumatico da stress, sindrome del colon irritabile e depressione, tutti stati che influiscono negativamente sull’organismo e che a lungo andare possono generare tensione e rigidità muscolare cronica. Tra gli altri fattori scatenanti ci sono anche interventi chirurgici, traumi al cervello o al midollo spinale e altre patologie che possono incidere sul sistema nervoso.
Disequilibri ormonali
La fibromialgia è stata rilevata in soggetti in cui l’iperattività dei neurotrasmettitori è stata indotta da squilibri ormonali. In particolare, le cause della malattia sembrano collegate ad alterazioni degli ormoni tiroidei, che portano all’insorgere dell’ipotiroidismo, a quelle del cortisolo e della crescita. Una scarsa produzione di cortisolo, provoca disfunzioni dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene mentre carenze nella secrezione di ormone della crescita hanno conseguenze negative a livello cardiaco e nervoso, oltre che sul benessere psicologico di un soggetto. Tutte situazioni che generano stress e quindi malfunzionamento dei neurotrasmettitori.
Disturbi del sonno
La qualità del sonno ha riflessi importanti sul sistema nervoso e cognitivo di un soggetto. La mancanza di riposo ristoratore ha effetti negativi sui neurotrasmettitori coinvolti nella regolazione del sonno e dell’umore e di conseguenza anche sulla modulazione del dolore, diventando una causa scatenante della sindrome fibromialgica.
Predisposizione genetica
Gli studi effettuati sulla patologia hanno portato a riscontrare una predisposizione genetica nello sviluppo della malattia, dovuto a polimorfismi dei geni del sistema serotoninergico, dopaminergico e catecolaminergico. In molti casi, la fibromialgia si manifesta in mamma, figlia e nipote, soprattutto in soggetti vulnerabili e inclini alla depressione, alla sindrome da stanchezza cronica e dell’intestino irritabile.
Infezioni
Le infezioni legate mononucleosi infettiva generata dal virus di Epstein-Barr (EBV), dal morbo di Lyme o dalla Sindrome da Contaminazione Batterica del Tenue (SIBO) sono tra le cause che portano all’insorgere della fibromialgia.
Diagnosi e cura della fibromialgia
La diagnosi della fibromialgia non è semplice, in quanto i dolori e i vari sintomi a esse associati come emicrania, cefalea, crampi muscolari, difficoltà di concentrazione e memorizzazione, depressione, ansia e disturbi alle articolazione, al sistema urogenitale sono comuni ad altre patologie. Motivo per cui, si procede con una diagnosi differenziale ovvero effettuando analisi di laboratorio ed esami strumentali per escludere altre malattie.
Una volta accertata la fibromialgia il paziente deve intraprendere un percorso diretto a fargli prendere consapevolezza delle sue problematiche e imparare a gestirle.
A tal fine è importante imparare tecniche di rilassamento, svolgere costantemente attività sportive, seguire una dieta sana ed equilibrata e sottoporsi a sedute di agopuntura o di terapia iperbarica. Infine, quando i sintomi peggiorano, si possono assumere farmaci analgesici, antinfiammatori, antidolorifici e antidepressivi per attenuare i disturbi e migliorare la qualità della vita.
Purtroppo non esistono esami di laboratorio specifici per questa malattia, per cui il buon senso e l’esperienza clinica devono guidare lo specialista in modo da evitare inutili esami strumentali e laboratoristici.
È importante notare che la fibromialgia colpisce soprattutto le donne, sia giovani sia durante la menopausa. Naturalmente gli uomini non sono immuni, si conta che una percentuale compresa tra l’1 e il 3% della popolazione mondiale è affetto dalla malattia.
In ogni caso una diagnosi precoce e tempestiva è fondamentale per affrontare il problema e prevenire situazioni invalidanti. Ai primi sintomi, è bene rivolgersi subito a un reumatologo che possa compiere tutti gli accertamenti utili per diagnosticare la malattia.
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Fibromialgia finalmente buone notizie di Andrea Grieco
- Grieco, Andrea (Autore)